Pesca dalla costa - Il legering |
Scritto da Administrator | |
Friday 04 May 2007 | |
Pesca dalla costa - Il legering
Il legering si è diffuso nelle acque dolci per poi affermarsi gradatamente tra i sistemi di cattura in acque salate. Come accade nel mondo della pesca sportiva , sono stati i garisti spinti dalla competitività , a diffondere questa tecnica, evoluzione della classica pesca a fondo, attraverso l’utilizzo di attrezzature e accessori realizzati per rispondere ad esigenze specifiche. I luoghi migliori per praticare il legering sono: le banchine interne dei porti, le foci dei fiumi , le scogliere naturali e artificiali. Le condizioni ottimali sono all’interno dei porti poiché è possibile sistemare comodamente le attrezzature, per i fondali poco accidentati , dove si può pasturare e pescare con precisione, senza incagli della lenza. Sia di giorno che di notte la esca in ambiente portuale permette di i insidiare con successo spigole, cefali, saraghi, orate, tutte specie che gradiscono come esca il bigattino. Adatte al legering sono anche le foci dei fiumi, dove si formano spesso fondali sabbiosi frequentati da spigole e orate., attirate dalle varie sostanze organiche presenti nelle acque salmastre. Grandi soddisfazioni possono essere anche offerte da scogliere naturali e artificiali, se viene individuato il posto adatto a piazzare l’attrezzatura , i fondali, che permettano di effettuare una pesca continua , tenendo d’occhio sempre il pasturatore. L’ATTREZZATURA Per praticare il legering in mare servono particolari canne a innesti o telescopiche, che abbiano due o tre cimini intercambiabili di diversa sensibilità. Lunghi 3-4 metri , questi attrezzi hanno nel cimino l’elemento essenziale che consente di decifrare la mangiata del pesce. Molto usato è il quiver tip, un tipo di cimino che si assembla facilmente alla canna , che può avere un numero infinito di azioni, variabili in base alla lunghezza , della conicità del materiale con cui viene prodotto. Molti pescatori si costruiscono da soli le vette , dandogli la giusta flessibilità e l’azione adatta al tipo di pasturatore che vogliono impiegare non soddisfatti da quelle presenti in commercio. Il mulinello da abbinare a una canna da legering , dovrà essere proporzionato alla stessa, nell’insieme bilanciato e maneggevole. Sulla bobina del mulinello andranno caricati monofili di diametro variabile tra 0,18 e lo 0,20. Accessorio fondamentale nel legering è il pasturatore, contenitore di plastica trasparente realizzato in varie forme, che ha lo scopo di portare la pastura nella zona di pesca desiderata. Particolarmente indicato per la pesca con il bigattino è il pasturatore a cilindro chiuso, munito di un coperchietto e diversi fori sui fianchi per consentire una regolare fuoriuscita del bigattino e della pastura. TECNICA DI PESCA. Il pasturatore, più o meno liberamente scorrevole viene inserito nella lenza madre attraverso una girella con moschettone, ha il compito di far defluire una scia con il compito di attirare il pesce. Quando la canna verrà sistemata su un treppiedi, l’abbocco sarà avvertito da un sensibile piegamento del cimino, al quale si dovrà rispondere con una ferrata proporzionata al diametro del finale. Allamata la preda , con l’ausilio della frizione si dovrà stancarla, assecondando le sue fughe, fino al finale salpaggio eseguito con l’aiuto del guadino. La possibilità di pescare con successo anche i presenza di corrente e su fondali superiori ai 6-7 metri, con l’opportunità di presentare l’esca sulla scia della pastura che fuoriesce dal pasturatore, rendono la tecnica del legering molto producente nei confronti di alcune delle prede più ambite dai pescaspotivi. |
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